la Biblioteca Comunale Paroniana

LA BIBLIOTECA GIOVARDIANA

La Biblioteca Giovardiana è stata la prima biblioteca di uso pubblico nel Lazio meridionale quando, il 20 gennaio 1773 venne istituita a favore della cittadinanza di Veroli e degli studiosi. Il suo fondatore, Monsignore Vittorio Giovardi, fu un appassionato letterato fin da giovane, uno storiografo erudito e un bibliofilo. Egli aveva via via acquistato materiale librario antico assai ben selezionato, che aveva unito a fondi provenienti da eredità familiari. Col tempo, nella sua raccolta entrarono codici medievali e rinascimentali, manoscritti moderni, incunaboli e rarità bibliografiche, oltre a un’imponente quantità di opere legate ai suoi interessi di cultore delle belle lettere, di erudito e di giurista. Inoltre, aveva avuto in dono molteplici pubblicazioni, soprattutto a contenuto storico e archeologico dalle numerose amicizie nel mondo culturale romano. Con il tempo Giovardi matura il proposito di donare ad un ente ecclesiastico di Veroli il ricco materiale raccolto.
Dopo l’istituzione della biblioteca, il Giovardi iniziò a trasferire da Roma il materiale bibliografico: tra i novemila e i dodicimila volumi a cui si aggiunsero presto quelli di alcuni enti ecclesiastici di Veroli e di comunità ormai disciolte della Compagnia di Gesù di Roma e dintorni.
La biblioteca così costituita ebbe inizialmente la denominazione di “Bibliotheca Seminarii Verulani” come recitano i primitivi timbri dell’istituzione, ma, fin dallo stesso anno di fondazione, essa venne detta Giovardiana per riconoscenza verso Giovardi che aveva deciso di privarsi in vita di quei beni che gli erano “più cari dell’oro e delle gemme”.

LA BIBLIOTECA COMUNALE

La Biblioteca Comunale nasce nel 1978 nello stesso edificio seminarile in cui ha sede la Biblioteca Giovardiana, di cui rappresenta l’ideale prosecuzione.

I primi fondi librari acquisiti sono stati quelli appartenuti al locale “Gymnasium Francum” e a centri di lettura del Lazio meridionale; quindi, nel corso degli anni, le continue accessioni hanno permesso alla struttura di perdere l’iniziale ruolo “comprimario” della Giovardiana, per assumere la fisionomia di una moderna biblioteca di pubblica lettura.

Dal 1999 è inserita nel Sistema delle biblioteche “Valle del Sacco”.

Negli anni Novanta ha acquisito la biblioteca appartenuta al cardinale Gaetano Bisleti (1856-1937), prefetto della Congregazione degli Studi; questo fondo bibliografico è ricco di 2700 stampati (761 dei quali catalograficamente antichi) e di trenta manoscritti, fra cui l’originale della Historia Verularum dello storiografo Vittorio Giovardi (1699-1786), vero monumento di erudizione settecentesca, frutto di un sessantennio di ricerche archivistiche ed archeologiche.

Dal 2011 la biblioteca si è trasferita nei locali della Galleria della Catena, l’antico ospedale della Passione ristrutturato come sede di attività culturali.

La biblioteca comprende una sala di consultazione generale, una sala per i ragazzi e un’emeroteca (che conserva, in comodato, le raccolte delle testate locali, messe a disposizione dal giornalista Egidio Cerelli).

Nell’edificio, inoltre, sono disponibili ampi spazi espositivi, una sala conferenze e una sala cinematografica.